Fatto sta che alle sette sono uscita dall'università e diluviava. Avevo una borsa di tela con dentro i libri, un'altra borsa con dentro il computer e NON avevo l'ombrello. Ovvio, la giacca senza cappuccio e le scarpe di tela. Nemmeno a farlo apposta si può ottenere una tale combinazione di accessori INadatti alla pioggia.
C'è un quarto d'ora di strada a piedi dall'università fino a casa. Ho preso i libri, li ho infilati sotto al cappotto e mi sono avviata sotto al diluvio universale prendendola anche (circa, abbastanza, più o meno) con filosofia. Quando ho messo piede in camera gocciolavo io, gocciolavano i miei vestiti e le mie borse.
Mi sono spogliata, asciugata e cambiata. Ho indossato questo pigiama di pile tremendo, a quadrettini azzurro slavato, con qualche buco qua e là e ho cominciato a vegetare di fronte al computer. Vegetare forse non è la parola giusta visto che in realtà mi sentivo molto multitasking: controllavo l'e-mail mentre aprivo Facebook mentre parlavo in Skype e cercavo di scrivere uno di quegli assignment che proprio non si vogliono scrivere. "Eh, grazie tante che non si vuole scrivere!" direte voi. Oh, c'avete ragione!
Comunque, ad un certo punto mi è venuta fame, proprio fame, fame famissima. Ho fatto un riepilogo mentale di quel che avevo in dispensa e ho deciso di andare in cucina per friggere i cinque bastoncini Findus che soffrivano di solitudine nel mio freezer.
Ho avuto un attimo di esitazione riguardo al mio look (l'orribile pigiama di pile troppo corto), però poi ho ripensato alla fauna che popola il piano dello studentato in cui vivo e mi son detta chissene! Ho preso e sono andata a cucinare, con le ciabatte fuxia dell'Ikea anche!
Stavo lì a friggere i bastoncini, bruttissima e molto in pace con me stessa quando si apre la porta della cucina ed entra questo pezzo di svedese, una specie di Raul Bova nordico. Mi guarda, si presenta e mi dice di essersi appena trasferito qui. Ah..
Tatatatàà! Io lo guardo, getto uno sguardo alle mie caviglie scoperte, calcolo in tempo zero come potrei trasformare il mio pigiama in un qualcosa di guardabile, sempre in tempo zero realizzo che non c'è nulla da fare e gli dico "Ciao, io mi chiamo Nicoletta, sono italiana e di solito mi vesto".
Porcaccia la miseriaccia, me ne sono tornata in camera con la coda tra i pantaloni a quadretti e i miei cinque bastoncini Findus nel piatto.
Ora, un paio di appunti sulla faccenda:
1- i bastoncini in realtà non erano Findus perché di certo costano troppo.
2- nonostante la mia vita sentimentale proceda serena, essere beccate da uno sconosciuto conciate così fa proprio brutto.
3- (nota per le single) ebbene sì! Un tizio che rassomiglia ad un adone lo potete trovare anche nella vostra cucina quando meno ve lo aspettate. L'avreste mai detto??
4- Quando fuori fa freddo ed è nuvoloso portatevi un ombrello! Non fate come me, lavarsi del tutto sotto la pioggia gelida è una schifezza!